lunedì 20 maggio 2013


Mimmo Parisi: esce il suo primo album da cantautore. Leggi l'intervista su ‘Cantautori’.
  
Maggio 2013, è uscito l'album di MIMMO PARISI  che porta il nome di ‘Quando Non 6 Totti O Ligabue e che segna il suo esordio ufficiale da solista.

"Quando Non 6 Totti O Ligabue (Stelledicarta/Skiline/care/of), realizzato come auto produzione esecutiva e artistica, è disponibile nei siti web Rock.it e Reverbnation. Qui http://www.rockit.it/mimmoparisi si può accedere direttamente al free download o al semplice ascolto. Inoltre su You Tube i brani sono visibili come video.
Testi e musiche delle 8 canzoni dell'album  "Quando Non 6 Totti O Ligabue" sono stati tutti scritti dall'artista bolognese d’adozione. Ecco i titoli "Quando Non 6 Totti O Ligabue"; "A Berlino"; "Ma Tutto Cambia"; "Stella Cadente"; "Arrendetevi Siete Circondati" (il riferimento alla storia politica recentissima dell’Italia è di palmare chiarezza); "Tempi Duri" (idem!); "Bolerock"; "Sky".

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videonotizie dal: videoidealista.it/news
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Abbiamo raggiunto  Mimmo Parisi per rivolgergli alcune domande ed ecco cosa ci ha raccontato: 
1.Un album che porta come titolo una frase così spiazzante significa protestare contro qualcuno? Chi? Quanto c'è di te in questo lavoro? 
In questo album ho messo veramente tutto me stesso , le mie  riflessioni, le paure, i sogni, i desideri più eterei e quelli più  prosaici. Anche le mie influenze musicali ci sono tutte, dal rock alla musica cantautoriale, fino ad arrivare  al pop rock di matrice inglese. Ho cercato di curare tutto nel minimo  dettaglio poiché volevo che ogni sfumatura sonora uscisse esattamente come desideravo; mi sono organizzato e armato di calma e piacere di fare. Quest’ultimi, a mio parere, sono poi gli ingredienti che rendono facile l’ascolto futuro di quello che ci passa nella mente nel momento compositivo. Per quanto riguarda la protesta, beh, sì esiste questa interpretazione. Voglio dire che bisognerebbe avere, tutti quanti, meno architetture mentali e dare il giusto peso a tutti gli individui. Ad esempio non capisco perché uno statista debba essere remunerato e trattato come un dio in terra: sei stato dotato da madre natura con i neuroni giusti per fare il dirigente, il politico o qualsiasi altra cosa dello stesso tenore, bene, fallo ma non pretendere trattamenti da marziano, per favore! Lo stesso discorso vale anche ovviamente per tutte le professioni artistiche che mettono in particolar vista i portatori delle stesse. Comunque questo cambiamento di mentalità dovrebbe iniziare dal basso: il popolo dovrebbe capire e non permettere più che si possa ottenere ottenere qualcosa solo se si è Totti o Ligabue! Ovviamente ho grande ammirazione per i due personaggi citati. Ho usato i loro cognomi solo perché sono popolarissimi e suonano… rock nel testo! Mi sembrava molto improbabile intitolare la canzone guida del mio primo cd da solista, che so, ad esempio “Quando Non 6 Letta O Berlusconi”!

2. Hai dichiarato, nel nostro primo incontro, di aver deciso di fare un disco da solista per non  scendere a compromessi artistici: hai avuto delle esperienze negative in questo senso? Che cosa ti mancava quando eri il  chitarrista del gruppo? (visto che me ne avevi accennato fugacemente).
Oddio, io non ho dei gran giri musicali, né grandi produzioni quindi il mio accenno al disagio artistico è da limitare all’interno del mio modesto contesto. Voglio dire che non faccio concerti intergalattici, né ho pubblicato altri album con un riscontro di pubblico importante. Come tu sai, sono alla mia prima prova in questo senso. Sottolineo tutto questo perché bisogna essere quello che si è in tutti i momenti della propria esistenza. Magari tra un anno cambia qualcosa, per adesso ti dico solo che io sono uno che scrive e suona da un bel po’ di tempo e l’ho fatto sempre con lo spirito giusto. Voglio dire che, insieme ad altri amici e musicisti (la mia ultima band si chiamava Bolero), si era programmato un certo iter professionale e che a un certo punto questo sentiero si è come ristretto. Per quel che mi riguarda, l’attività artistica prende buona parte del mio tempo, tuttavia se quel tempo lo devo spendere in una situazione di disagio giusto perché si deve suonare, beh, la cosa mi interessa pochissimo. Era in quel senso che ti spiegavo la ragione della mia ‘solistitudine’ (permettimi il neologismo). A un certo punto mi mancava l'essere me stesso al cento per cento, non riuscivo ad  essere totalmente fiero di me nella vecchia situazione artistica. Io posso cantare canzoni che rispecchiano ciò che sento, emozioni vere nate da  un'esigenza emotiva, e non canzoni che vengono poi manipolate da mani diverse, fossero anche discografici ed autori altisonanti. A quel punto il contesto mi diventa angusto e non sono più autentico. In  questo mio album da solista ovviamente le cose vanno diversamente.

3. Che peso ha la tua terra d'origine, la Puglia, nelle tue canzoni e nella  
tua vita?
Ci sono nato e, purtroppo, per ragioni diverse, ci vada solo in vacanza. Comunque quella terra ha formato la mia sensibilità, avere avuto da bambino l’antica Grecia a portata di saluto è una condizione "energetica" molto  forte,  le influenze musicali poi vengono un po’ da ovunque, come ci  insegna la storia la Puglia è sempre stata un centro culturalmente alto, specialmente in quanto sede della Magna Grecia, questo nella musica si rispecchia con un  
linguaggio particolare e multicolore.

4. Qual è il tuo rapporto con il web ?
Direi che il web è diventato ormai fondamentale per l'informazione  
personale e la comunicazione. Passo sicuramente molto più tempo  
navigando su internet piuttosto che in tv, inoltre risulta utile anche per la mia attività di cantautore, essere informato sugli umori del pianeta è diventato per tutti importante.

5. Tra gli artisti italiani e non di questa ultima generazione ce n'è  
qualcuno che ammiri particolarmente e con chi ti piacerebbe  
eventualmente collaborare?
Beh, io la butto lì: un artista che mi sembra veramente originale è Grignani. Di lui ammiro anche quella capacità che ha di non prendersi troppo sul serio, qualità scarsamente riscontrabile in altri artisti pur bravi. Poi c’è anche Ligabue (non poteva mancare, visto che l’ho citato nella title-track!). Poi, vediamo, Totti? Ha no, lui non canta (risata).  A parte gli scherzi, cito altri nomi che comunque sono lontani dal mio genere, tuttavia in un qualche modo fanno parte della mia educazione musicale pop-rock: Edoardo Bennato, i Baustelle, Caparezza, Vinicio  Capossela, Marlene Kunz, Morgan e i Bluvertigo, Paolo Conte ma anche Subsonica, Frankie hi nrg e Fabri Fibra. Mi piace molto, come forma mentis, anche Giorgio Gaber, un artista che sto scoprendo solo adesso come merita.

6. Bene, direi che siamo al commiato, scusa la terminologia in disuso, ma mi è passata questa parola per i neuroni e te l’ho proposta! Okay, allora ciao e complimenti per la tua prima prova da cantautore.
Ti sono infinitamente grato. Grazie per i complimenti perché rappresentano la benzina che portano quelli come me a dedicarsi con rinnovata passione a dire la loro usando parole e note (non quelle in condotta, eh!).
Testo raccolto da Dante Fossati
Fotografie a cura di Elena Torri
Questo è il link per il canale youtube di Mimmo Parisi: http://www.youtube.com/user/zakkwil


8 commenti:

  1. I bambini di oggi hanno visto cose che
    Blade Runner non poteva neppure immaginare.
    Hanno visto le torri gemelle di Manhattan
    precipitare nel gorgo dei Pokemon.
    E hanno visto Dragonball -zeta sventolare
    un fazzoletto bianco prima di morire, perché
    un aereo si era infilzato sulla sua testa... Ciao, al prossimo album!

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  2. Dal calcolo e dal compromesso nascono solo amori pesanti.
    Dalle valutazioni dei portafogli,dagli inciuci sentimental-politici-commerciali tra uomo e donna si formano solo coppie pesanti.
    Che sono poi le coppie scoppiate di oggi.
    Gli inseparabili che presto o tardi si separano, dopo le guerre casalinghe,gli afghanistan in famiglia,i "messi insieme" che si sciolgono tra rinfacci,menzogne e corna reciproche!
    Per nostra fortuna c'è gente che scrive parole e note non per far dondolare semplicemente la testa, ma per riempirla. Un abbraccio. Bella interpretazione e arrangiamenti ponderati.

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  3. Ma sta diventando maledettamente difficile innamorarsi, vero?
    Di uno sconosciuto, ovvio;dell'anima straniera; dell'altro che fino a ieri non c'era e oggi c'è.
    Nell'innamorarsi è proprio questo il succo: andare allo sbaraglio,senza indirizzi,coordinate,bussole: ci piace un tale,perchè quando è passato ci è parso una cometa,ed il nostro cielo si è sentito vuoto a metà, si è ritirato,come se al sole venisse a mancare meno la luna,e viceversa. Ma innamorarsi di un album come quello di Mimmo Parisi è ancora possibile, anche perchè lui 'parla' solo quando ne hai bisogno!

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  4. Un uomo che guarda un muro è solo un uomo che guarda un muro; ma se due uomini guardano lo stesso muro e chiedono a Mimmo Parisi che si fa, quello risponderà che bisogna abbatterlo: è il principio di un'evasione. Dal grigio della vita. 'Quando Non 6 Totti o Ligabue' è già un passo avanti verso quel destino e mi piace.

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  5. A commento di "Ma Tutto Cambia" vorrei aggiungere:
    'Ed è di nuovo notte
    Sulle fiocche luci del mio cuore,
    notte che avvolge nel silenzio.
    Il battito del mio cuore.
    Silenzio tetro e terrificante
    che annichilisce ogni speranza,
    tramontata oramai con due semplici parole
    Ti amo!', mi sembra che ci stia bene.

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  6. Più dei tramonti, più del volo di un uccello, la cosa meravigliosa in assoluto è la rinascita. Quando ci si rimette in piedi dopo la catastrofe, dopo la caduta. Che uno dice: è finita. No, non è mai finita per chi cerca. Bisogna rialzarsi sempre, anche quando non si crede più a niente, anche se non vuole. Anche quando, come in questa splendida canzone di Mimmo Parisi, lei se ne va e tutto cambia, anzi Tutto Cambia! Grande emozione e sincerità per tutto lo svolgersi del brano.

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  7. Mi piaceva anche sentire quel leggerissimo e delicato dolore quando ci salutavamo prima di lasciarci. E nell’arco di tempo da quel momento a quando poi l’avrei rivisto, coltivavo l’amore per lui osservando e vivendo il mondo. Raccoglievo l’amore per il mondo per poterglielo donare e raccontare. Tutto mi diceva che dovevo vivere. Si chiamava nè Totti, nè Ligabue, non l'ho mai saputo e non ho mai avuto il tempo di dedicargli alcunchè di quello che ho scritto pocanzi, ma avrei voluto, se solo fossi stata meno superficiale. Io invece mi chiamo Jenny e l'ho incontrato all'Ikea, ormai tanto tempo fa.

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  8. Non è vero che esiste sempre una scelta giusta e una sbagliata, ho pensato. Possono essere tutte e due giuste o sbagliate, in ogni caso impraticabili contemporaneamente. Comunque sia, le scelte non le possiamo scegliere perchè si presentano solo loro. Voglio dire che per quanto uno possa scegliere, le possibilità date sono sempre poche, e tra quelle poche non è detto che ci sia quella che piace a noi. Tuttavia quelli che trattano il prossimo solo riconoscendoli attraverso il titolo o la fama o qualunque altro aggeggio sociale che li faccia appartenere a un' elite del cavolo, quelli li possiamo non scegliere e tenere a bada e possiamo chiamarli con il loro nome: leccapiedi.

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