Mimmo Parisi: esce il suo primo album da cantautore. Leggi
l'intervista su ‘Cantautori’.
Mercoledì 22 maggio 2013 CONSIGLIATO DA FESTIVAL, Canzone italiana, Dischi in uscita, Interviste agli artisti
Maggio 2013, è uscito l'album
di MIMMO PARISI che porta il nome di ‘Quando Non 6 Totti O Ligabue’ e che segna il suo esordio ufficiale
da solista.
Testi e musiche delle
8 canzoni dell'album "Quando Non 6 Totti O Ligabue" sono stati tutti scritti dall'artista
bolognese d’adozione. Ecco i titoli "Quando Non 6 Totti O
Ligabue"; "A Berlino"; "Ma Tutto Cambia"; "Stella Cadente"; "Arrendetevi Siete Circondati" (il
riferimento alla storia politica recentissima dell’Italia è di palmare
chiarezza); "Tempi Duri"
(idem!); "Bolerock"; "Sky".
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Abbiamo
raggiunto Mimmo Parisi per rivolgergli alcune domande ed ecco cosa ci ha raccontato:
1.Un album che porta come
titolo una frase così spiazzante significa protestare contro qualcuno? Chi? Quanto c'è di te in questo lavoro?
In questo album ho
messo veramente tutto me stesso , le mie riflessioni, le paure, i sogni,
i desideri più eterei e quelli più prosaici. Anche le mie influenze
musicali ci sono tutte, dal rock alla musica cantautoriale, fino ad arrivare
al pop rock di matrice inglese. Ho cercato di curare tutto nel minimo
dettaglio poiché volevo che ogni sfumatura sonora uscisse esattamente
come desideravo; mi sono organizzato e armato di calma e piacere di fare.
Quest’ultimi, a mio parere, sono poi gli ingredienti che rendono facile l’ascolto
futuro di quello che ci passa nella mente nel momento compositivo. Per quanto
riguarda la protesta, beh, sì esiste questa interpretazione. Voglio dire che
bisognerebbe avere, tutti quanti, meno architetture mentali e dare il giusto
peso a tutti gli individui. Ad esempio non capisco perché uno statista debba
essere remunerato e trattato come un dio in terra: sei stato dotato da madre
natura con i neuroni giusti per fare il dirigente, il politico o qualsiasi
altra cosa dello stesso tenore, bene, fallo ma non pretendere trattamenti da
marziano, per favore! Lo stesso discorso vale anche ovviamente per tutte le professioni
artistiche che mettono in particolar vista i portatori delle stesse. Comunque
questo cambiamento di mentalità dovrebbe iniziare dal basso: il popolo dovrebbe
capire e non permettere più che si possa ottenere ottenere qualcosa solo se si
è Totti o Ligabue! Ovviamente ho grande ammirazione per i due personaggi
citati. Ho usato i loro cognomi solo perché sono popolarissimi e suonano… rock
nel testo! Mi sembrava molto improbabile intitolare la canzone guida del mio
primo cd da solista, che so, ad esempio “Quando Non 6 Letta O Berlusconi”!
2. Hai dichiarato, nel
nostro primo incontro, di aver deciso di fare un disco da solista per non
scendere a compromessi artistici: hai avuto delle esperienze negative in
questo senso? Che cosa ti mancava quando eri il chitarrista del gruppo?
(visto che me ne avevi accennato fugacemente).
Oddio, io non ho dei
gran giri musicali, né grandi produzioni quindi il mio accenno al disagio
artistico è da limitare all’interno del mio modesto contesto. Voglio dire che
non faccio concerti intergalattici, né ho pubblicato altri album con un
riscontro di pubblico importante. Come tu sai, sono alla mia prima prova in
questo senso. Sottolineo tutto questo perché bisogna essere quello che si è in
tutti i momenti della propria esistenza. Magari tra un anno cambia qualcosa,
per adesso ti dico solo che io sono uno che scrive e suona da un bel po’ di
tempo e l’ho fatto sempre con lo spirito giusto. Voglio dire che, insieme ad
altri amici e musicisti (la mia ultima band si chiamava Bolero), si era
programmato un certo iter professionale e che a un certo punto questo sentiero
si è come ristretto. Per quel che mi riguarda, l’attività artistica prende
buona parte del mio tempo, tuttavia se quel tempo lo devo spendere in una
situazione di disagio giusto perché si deve suonare, beh, la cosa mi interessa pochissimo.
Era in quel senso che ti spiegavo la ragione della mia ‘solistitudine’
(permettimi il neologismo). A un certo punto mi mancava l'essere me stesso al
cento per cento, non riuscivo ad essere totalmente fiero di me nella
vecchia situazione artistica. Io posso cantare canzoni che rispecchiano ciò che
sento, emozioni vere nate da un'esigenza emotiva, e non canzoni che
vengono poi manipolate da mani diverse, fossero anche discografici ed autori altisonanti.
A quel punto il contesto mi diventa angusto e non sono più autentico. In
questo mio album da solista ovviamente le cose vanno diversamente.
3. Che peso ha la tua terra d'origine, la Puglia,
nelle tue canzoni e nella
tua vita?
Ci sono nato e, purtroppo,
per ragioni diverse, ci vada solo in vacanza. Comunque quella terra ha formato la mia sensibilità, avere avuto da bambino l’antica
Grecia a portata di saluto è una condizione "energetica" molto
forte, le influenze musicali poi vengono un po’ da ovunque, come ci
insegna la storia la Puglia è sempre stata un centro culturalmente alto,
specialmente in quanto sede della Magna Grecia, questo nella musica si
rispecchia con un
linguaggio particolare
e multicolore.
4. Qual è il tuo rapporto con il web ?
Direi che il web è diventato ormai
fondamentale per l'informazione
personale e la comunicazione. Passo
sicuramente molto più tempo
navigando su internet piuttosto che in
tv, inoltre risulta utile anche per la mia attività di cantautore, essere
informato sugli umori del pianeta è diventato per tutti importante.
5. Tra gli artisti
italiani e non di questa ultima generazione ce n'è
qualcuno che ammiri
particolarmente e con chi ti piacerebbe
eventualmente
collaborare?
Beh, io la butto lì:
un artista che mi sembra veramente originale è Grignani. Di lui ammiro anche
quella capacità che ha di non prendersi troppo sul serio, qualità scarsamente
riscontrabile in altri artisti pur bravi. Poi c’è anche Ligabue (non poteva mancare,
visto che l’ho citato nella title-track!). Poi, vediamo, Totti? Ha no, lui non
canta (risata). A parte gli scherzi,
cito altri nomi che comunque sono lontani dal mio genere, tuttavia in un
qualche modo fanno parte della mia educazione musicale pop-rock: Edoardo
Bennato, i Baustelle, Caparezza, Vinicio Capossela, Marlene Kunz, Morgan
e i Bluvertigo, Paolo Conte ma anche Subsonica, Frankie hi
nrg e Fabri Fibra. Mi piace molto, come forma mentis, anche Giorgio Gaber, un
artista che sto scoprendo solo adesso come merita.
6. Bene, direi che
siamo al commiato, scusa la terminologia in disuso, ma mi è passata questa
parola per i neuroni e te l’ho proposta! Okay, allora ciao e complimenti per la
tua prima prova da cantautore.
Ti sono infinitamente
grato. Grazie per i complimenti perché rappresentano la benzina che portano
quelli come me a dedicarsi con rinnovata passione a dire la loro usando parole
e note (non quelle in condotta, eh!).
Testo raccolto da Dante Fossati
Fotografie a cura di Elena Torri
Questo è il link per il canale youtube di Mimmo Parisi: http://www.youtube.com/user/zakkwil
Fotografie a cura di Elena Torri
Questo è il link per il canale youtube di Mimmo Parisi: http://www.youtube.com/user/zakkwil
I bambini di oggi hanno visto cose che
RispondiEliminaBlade Runner non poteva neppure immaginare.
Hanno visto le torri gemelle di Manhattan
precipitare nel gorgo dei Pokemon.
E hanno visto Dragonball -zeta sventolare
un fazzoletto bianco prima di morire, perché
un aereo si era infilzato sulla sua testa... Ciao, al prossimo album!
Dal calcolo e dal compromesso nascono solo amori pesanti.
RispondiEliminaDalle valutazioni dei portafogli,dagli inciuci sentimental-politici-commerciali tra uomo e donna si formano solo coppie pesanti.
Che sono poi le coppie scoppiate di oggi.
Gli inseparabili che presto o tardi si separano, dopo le guerre casalinghe,gli afghanistan in famiglia,i "messi insieme" che si sciolgono tra rinfacci,menzogne e corna reciproche!
Per nostra fortuna c'è gente che scrive parole e note non per far dondolare semplicemente la testa, ma per riempirla. Un abbraccio. Bella interpretazione e arrangiamenti ponderati.
Ma sta diventando maledettamente difficile innamorarsi, vero?
RispondiEliminaDi uno sconosciuto, ovvio;dell'anima straniera; dell'altro che fino a ieri non c'era e oggi c'è.
Nell'innamorarsi è proprio questo il succo: andare allo sbaraglio,senza indirizzi,coordinate,bussole: ci piace un tale,perchè quando è passato ci è parso una cometa,ed il nostro cielo si è sentito vuoto a metà, si è ritirato,come se al sole venisse a mancare meno la luna,e viceversa. Ma innamorarsi di un album come quello di Mimmo Parisi è ancora possibile, anche perchè lui 'parla' solo quando ne hai bisogno!
Un uomo che guarda un muro è solo un uomo che guarda un muro; ma se due uomini guardano lo stesso muro e chiedono a Mimmo Parisi che si fa, quello risponderà che bisogna abbatterlo: è il principio di un'evasione. Dal grigio della vita. 'Quando Non 6 Totti o Ligabue' è già un passo avanti verso quel destino e mi piace.
RispondiEliminaA commento di "Ma Tutto Cambia" vorrei aggiungere:
RispondiElimina'Ed è di nuovo notte
Sulle fiocche luci del mio cuore,
notte che avvolge nel silenzio.
Il battito del mio cuore.
Silenzio tetro e terrificante
che annichilisce ogni speranza,
tramontata oramai con due semplici parole
Ti amo!', mi sembra che ci stia bene.
Più dei tramonti, più del volo di un uccello, la cosa meravigliosa in assoluto è la rinascita. Quando ci si rimette in piedi dopo la catastrofe, dopo la caduta. Che uno dice: è finita. No, non è mai finita per chi cerca. Bisogna rialzarsi sempre, anche quando non si crede più a niente, anche se non vuole. Anche quando, come in questa splendida canzone di Mimmo Parisi, lei se ne va e tutto cambia, anzi Tutto Cambia! Grande emozione e sincerità per tutto lo svolgersi del brano.
RispondiEliminaMi piaceva anche sentire quel leggerissimo e delicato dolore quando ci salutavamo prima di lasciarci. E nell’arco di tempo da quel momento a quando poi l’avrei rivisto, coltivavo l’amore per lui osservando e vivendo il mondo. Raccoglievo l’amore per il mondo per poterglielo donare e raccontare. Tutto mi diceva che dovevo vivere. Si chiamava nè Totti, nè Ligabue, non l'ho mai saputo e non ho mai avuto il tempo di dedicargli alcunchè di quello che ho scritto pocanzi, ma avrei voluto, se solo fossi stata meno superficiale. Io invece mi chiamo Jenny e l'ho incontrato all'Ikea, ormai tanto tempo fa.
RispondiEliminaNon è vero che esiste sempre una scelta giusta e una sbagliata, ho pensato. Possono essere tutte e due giuste o sbagliate, in ogni caso impraticabili contemporaneamente. Comunque sia, le scelte non le possiamo scegliere perchè si presentano solo loro. Voglio dire che per quanto uno possa scegliere, le possibilità date sono sempre poche, e tra quelle poche non è detto che ci sia quella che piace a noi. Tuttavia quelli che trattano il prossimo solo riconoscendoli attraverso il titolo o la fama o qualunque altro aggeggio sociale che li faccia appartenere a un' elite del cavolo, quelli li possiamo non scegliere e tenere a bada e possiamo chiamarli con il loro nome: leccapiedi.
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