Intervista a Gino Paoli: "Andrò in gara a Sanremo. Basta con le canzoni show"
L'artista presenta il suo nuovo disco: "Due come noi che..." e si schiera contro la musica diventata un prodotto televisivo
L'artista presenta il suo nuovo disco: "Due come noi che..." e si schiera contro la musica diventata un prodotto televisivo
Ma lui mica si ferma. «Posso andare avanti così finché muoio». A 78 anni (appena compiuti) Gino Paoli è il padre nobile della canzone d’autore, l’unico capace di tenerla per mezzo secolo in perfetto equilibrio sul jazz.
Ma i brani, caro Gino Paoli, sono sempre quelli.«Sono solo impalcature sulle quali si può oscillare. Ad esempio, l’altro giorno cantando a Londra mi è persino venuto da piangere tanto ero emozionato. La cosa bella per un artista è che, persino quando finge, è più vero che mai. A me capita così. Anche a Gianmaria Volonté, che una volta me lo confessò. E chissà a quanti altri».
Forse per questo adesso si fa accompagnare solo da un pianoforte.«Sono trent’anni che mia moglie mi dice di emozionarsi solo quando mi sente cantare al piano. Con questo disco, che è il mio primo solo con un pianoforte, l’ho accontentata ».
Se andrà al Festival di Sanremo, avrà anche un’orchestra.
«Ennò. Se vado all’Ariston – e ci vado soltanto se riesco a scrivere due belle canzoni –ci andrò con Danilo. E ci esibiremo insieme. Non sono un professionista della canzone: se a dicembre non sarò soddisfatto delle mie composizioni, dirò di no».
«Ennò. Se vado all’Ariston – e ci vado soltanto se riesco a scrivere due belle canzoni –ci andrò con Danilo. E ci esibiremo insieme. Non sono un professionista della canzone: se a dicembre non sarò soddisfatto delle mie composizioni, dirò di no».
Con tanta carriera alle spalle è facile essere intransigenti.«No, lo sono sempre stato. Finché campo, mi ricorderò quello che mi disse Lester Young, il più grande sassofonista di sempre: “Che cos’è il jazz?E’ come fare la pipì. Un’esigenza irrinunciabile”. Sottintendendo: se non ne hai voglia, non viene nulla. Oggi la canzone non esiste più. Ormai c’è solo la canzone televisiva. Non si compongono più canzoni, ma prodotti, immagini ».
Capitasse di nuovo al Festival (dopo il terzo posto del 2002), dovrebbe anche cantare un brano della nostra vecchia musica popolare.«Allora sceglierei quello che tutti conoscono come Solo me ne vo per
la città , ma che in realtà si intitola In cerca di te e fu cantato anche da natalino Otto.
Mi sembra perfetto per il momento che stiamo attraversando ».
la città , ma che in realtà si intitola In cerca di te e fu cantato anche da natalino Otto.
Mi sembra perfetto per il momento che stiamo attraversando ».
Difficilissimo.
«E non breve. La filosofia basata sul consumismo è ormai scoppiata. E ora bisogna inventarcene un’altra. Ci vorrà tempo. Ma forse la gente sta imparando a scegliere da sola».
«E non breve. La filosofia basata sul consumismo è ormai scoppiata. E ora bisogna inventarcene un’altra. Ci vorrà tempo. Ma forse la gente sta imparando a scegliere da sola».
Dicono che il suo amico Beppe Grillo farebbe il pienone alle elezioni.«Viviamo a cento metri di distanza, le nostre mogli vanno in palestra insieme e so che lui si allena in piscina quasi volesse attraversare lo Stretto di Messina a nuoto. Ma di politica non parlo. Ho già dato da onorevole e mi basta, per carità (deputato dal 1987 al 1992). Mi piace la sfida non la battaglia con altri uomini ».
Ha cantato anche con sua figlia Amanda. «La bella e la bestia », 1991.«Sono sempre le cose che cercano me e quella volta è capitato così ».
Ma inciderebbe un disco intero con lei?«Sì, senza dubbio: canta meglio di tante altre. Come sua mamma Stefania, che ha una bellissima voce. Ho conosciuto Stefania quando aveva 16 anni ed era come oggi:trasparente come l’acqua. Lei non recita, è proprio così. Meravigliosa».
E scusi, signori Paoli, lei è cambiato?«Faccio oggi quello che più o meno ho sempre voluto fare: il contrario di ciò che succede intorno a me.
E questo disco lo dimostra proprio come ciascun nostro concerto: lo facciamoperchédopocenechiedano un altro. Se ti vogliono è bello».
E questo disco lo dimostra proprio come ciascun nostro concerto: lo facciamoperchédopocenechiedano un altro. Se ti vogliono è bello».
ANNUNCI GOOGLE
Articoli correlati
Commenti
Ha ragione, anzi suggerisco che in considerazione che si tratta del festival della canzone, venga fatto solo per radio facendoci risparmiare denaro e noia.
- Accedi o registrati per inserire commenti.
"Oggi la canzone non esiste più. Ormai c’è solo la canzone televisiva. Non si compongono più canzoni, ma prodotti, immagini" dice Paoli, ed è verissimo. Ma allora vale la pena, per uno come lui, tornare a Sanremo, che da anni non è più il festival della canzone italiana, ma una specie di sagra paesana con bellone semispogliate (assolutamente nulla né contro la bellezza né contro il nudo, ma con le canzoni che c'entrano?), comici a cavallo e trionfi pianificati a tavolino di effimere creature televisive?
- Accedi o registrati per inserire commenti.
mi è sempre stato sulle scatole, lui ed anche il festival. evitiamo quest'anno le solite manfrine, chi va, chi presenta, chi canta... ci avete proprio rotto... è già tutto scontato, chi vince, chi piange, chi rompe.
- Accedi o registrati per inserire commenti.
Basta con questi dinosauri! Le canzone degli altri sono canzonette e le sue cosa sono?
- Accedi o registrati per inserire commenti.
Che sia la volta buona che,al Festival,si vedano facce nuove e,soprattutto,giovani?Lino.
- Accedi o registrati per inserire commenti.
Ho visto un pezzo del suo spettacolo al Tg: pallosissimo, noia mortale, deprimente.
- Accedi o registrati per inserire commenti.
Il comunista Paoli, ha ragione torniamo ai ritmi di regime all'avanti popolo, c'osi la gente capirà che l'aria delle veline e' finita ed e' tornata quella delle purghe Stalinane!!! Avanti popolo alla riscossa bandiera rossa...tara',tara'....noi si magna e voi populisti pagate i conti...
- Accedi o registrati per inserire commenti.