domenica 19 maggio 2013

Georges Brassens

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Brassens
Tratto dal newsgroup su Fabrizio De André
inviato sul ng il 12.05.99 autore: RICCARDO VENTURI
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Parliamo di De Andrè e andiamo alle sue radici musicali e poetiche.
Tra queste radici, quelle portanti sono sicuramente Georges Brassens e Leonard Cohen.

Mi limito per ora a parlare di Georges Brassens, il più grande cantautore francese di questo secolo (nato a Sète, nel Languedoc, il 22 ottobre 1921 -la stessa cittadina natale del grande poeta Paul Valéry, da lui nominato in "Supplique pour être enterré à la plage de Sète", e morto il 30 ottobre 1981).

Purtroppo, in Italia, non è tuttora facilissimo reperire dischi o CD di Brassens (più facilmente nelle grandi città); ma esiste la traduzione italiana dell'Opera Omnia  ("Brassens - Tutte le canzoni tradotte da Nanni Svampa e Mario Mascioli" -Franco Muzzio Editore, Padova 199. Il libro contiene anche una lunghissima intervista a Brassens). Essendo un "brassensiano" di vecchissima data (direi una "militanza" quasi ventennale), mi piacerebbe sapere se fra i frequentatori di questo NG esistono altri appassionati con i quali scambiare (per email) opinioni, pareri, ricordi personali ecc. e, magari, formare una mailing list.

Ovviamente, per chi fosse interessato alla questione, sono pronto a postare o a spedire privatamente tutti i testi originali delle canzoni di Georges Brassens tradotte magistralmente da Fabrizio de Andrè, come fu riconosciuto da Brassens stesso (che poteva parzialmente leggere l'italiano, dato che sua madre, Elvira Dagrosa, era di origine napoletana).

A questo riguardo un episodio è abbastanza noto. De Andrè, che
considerava Brassens come il suo maestro e il suo mito, ebbe
l'occasione di conoscerlo personalmente. Ma non volle. Brassens aveva
un carattere scontroso ed alquanto "difficile" (cosa facilmente percepibile anche durante i suoi concerti, eseguiti regolarmente in silenzio e con una scenografia inesistente; Brassens cantava e suonava la chitarra, accompagnato dal fido amico Pierre Nicolas al basso), e De Andrè non volle "sciupare" il suo mito con una conoscenza personale che forse lo avrebbe deluso.

Ricordo che fra le canzoni di Brassens tradotte da De Andrè esistono autentiche "pietre miliari", come ad esempio "Il Gorilla" (Le Gorille), "Morire per delle idee" (Mourir pour des idées), "Marcia nuziale" (Marche nuptiale) e "Nell'acqua della chiara fontana" (Dans l'eau de la claire fontaine").

Questo è quanto...in attesa di risposte numerose, anche per onorare la memoria dei più grandi poeti in musica di questo secolo.

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