sabato 22 settembre 2018

Attacco a Rocco Casalino

 https://scontent-mxp1-1.xx.fbcdn.net/v/t1.0-1/p200x200/1966735_969216189817022_1837109780693368634_n.jpg?_nc_cat=100&oh=64902e9af770ca6c49ee4e8a3862419e&oe=5C18BBE5


Ecco il contributo del cantautore Mimmo Parisi alla querelle spocchiosa di chi vorrebbe per sempre una Italia di servi della gleba. E pubblica conversazioni telefoniche in maniera vigliacca.

"Ciao Rocco, sono Mimmo Parisi, cantante e autore della rock band storica di Ceglie Messapica, “Bolero”. Ho appreso attraverso i media di quella nefandezza che ti hanno cucito addosso, in riguardo alla la storia del reddito di cittadinanza e all’annessa copertura finanziaria latitante. Sicuramente, il giornalista che ha reso pubblico il vostro dialogo privato, non deve avere una gran levatura morale. Io dico che gli individui di questo pianeta dovrebbero smetterla di studiare o fare qualsiasi altra attività preparatoria alla vita, per assicurarsi, volgarmente e da cialtroni – esattamente come tutti quei politici che non si contentano di uno stipendio decoroso ma pretendono sempre di più! – una paga da califfo. Fosse così, i soldi ci sarebbero. Basterebbe vivere in una società onesta e solidale. Chi ha i neuroni per fare lo statista o il Governatore del Mondo, bene, lo faccia: ma deve guadagnare come il ciabattino, il disoccupato, il fornaio o il prof di scuola, etc. Non esiste nessuna legge, né divina, né secolare, che affermi l’eccezionalità stipendiale di gente come Brunetta o chicchessia! È ovvio che la coperta sia corta: i soldi sono tutti in mano a poche persone. Gli altri devono contentarsi delle briciole che cadono dalle loro unte tovaglie da desco. Pertanto, caro Rocco, io sostengo pienamente il tuo impegno e il tuo punto di vista. Forza, ce la possiamo fare. E, nel caso non si riesca, resterà sempre il ricordo onorevole (…nessun riferimento al titolo di ‘onorevole’ che è stato bullizzato da tanti politici), e il pugnace tentativo di fare la Rivoluzione Francese in terra italica."

martedì 11 settembre 2018

Ceglie Messapica, Conte ospite

Italia, popolo di poeti, di artisti, e di pugliesi
Il presidente Conte, Casalino e Parisi

È nota la massima che vorrebbe lo Stivale e i suoi italici abitanti, legati a una rappresentazione verbale stilizzata e precisa che fa così: “Italia, popolo di poeti, di artisti, di eroi, di santi, di pensatori, di scienziati, di navigatori e trasmigratori”.
Di là dalla possibilità di appurare con certosina sicurezza se la descrizione li rappresenti in maniera realistica, non si può sfuggire al fatto lampante che, perlomeno buona parte di questi eredi degli antichi romani – ma anche etruschi, longobardi, francesi e spagnoli immigrati nella terra del tricolore in altri secoli, compresi i nordici normanni che trovarono riparo in Trinacria – potrebbero ambire senza eccessivo dubbio a fregiarsi di quelle debordanti parole.
In questa occasione, non potendoci occupare in un articolo di tutti i notabili italici che meriterebbero una citazione e collegandoci alla recente visita del Presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, fatta a una cittadina della Puglia, Ceglie Messapica (Brindisi), si tracceranno le più recenti attività di alcuni pugliesi eccellenti che, per passione o per destino, vanno a rimpolpare la pur pretenziosa, definizione citata all’inizio. Il primo, non poteva essere altrimenti, è il prof Giuseppe Conte. Giuseppe Conte, va da se, è un politico, giurista e accademico italiano. Dal 1º giugno 2018 è stato nominato Presidente del Consiglio dei ministri della Repubblica Italiana. Durante la visita a Geglie Messapica – realizzata il 7 settembre 2018 – alle diverse domande sul governo, a domande come queste, “Che giornali segue?”, ha risposto con chiarezza e sagacia, “Nessuno, sennò non potrei governare il paese”.
A seguire e continuando il percorso in terra cegliese, ecco qualche nota intorno a Rocco Casalino. Autore e auspice della sortita del presidente Conte nella cittadina ammantata, nelle proprie campagne, di trulli, Casalino nasce in terra tedesca da genitori cegliesi. Le architetture del paese dei suoi, comunque, le visiterà a 15 anni. Gli eventi che lo distinguono in maniera inequivocabile sono, va da se, la partecipazione al Grande Fratello e, attualmente, la carica di portavoce governativo.
Il terzo pugliese – nato a Geglie Messapica ma bolognese di adozione – è Mimmo Parisi. Già cantante, autore e chitarrista della storica band cegliese dei Bolero, ha indirizzato le sue prerogative artistiche verso il cantautorato – è sua la canzone, “Non sono mica Dylan Dog”, virtuale colonna sonora lanciata per il trentennale dell’omonimo personaggio di Sclavi –; e verso l’attività di romanziere. È notizia di questo inizio settembre 2018, la realizzazione della seconda edizione del suo popolare libro, “Sono tornati i Braccialetti rossi”.