venerdì 17 dicembre 2021

Libri, "Io e Lucio Battisti"

 




I confini tra testi musicati e narrativa spesso vengono abbattuti. Ne sanno qualcosa Pietruc­cio Montalbetti, leader dei Dik Dik, che ha pubblicato il libro Io e  Lucio Battisti; e Mimmo Parisi vincitore del talent letterario Universolibero2021 con il romanzo Nemmeno il tempo di un abbraccio

Il ritratto che disegnano le parole di Pietruccio Montalbetti portano a una figura schiva. Il chitarrista ha voluto celebrare la sua amicizia con l'artista di Poggio Bustone, pubblicando un libro. Nel titolo cita semplicemente se stesso e il suo amico, per l'appunto, Io e Lu­cio Battisti. Ha atteso qual­che anno, lo ha fatto lontano dal clamore della prematura scomparsa del cantautore, nel ’98, all’età di 55 anni.

Niente rockstar

"Lucio abitava a Molteno, due passi da Como – rac­conta Pietruccio – una bella casa ma non da rockstar, era lì che si divertiva a fare lavori in giardino, a potare: a qual­cuno potrà sembrare esage­rato, ma lui era felice così; un giorno andammo insieme in un ristorante non lontano da casa sua, appena sedu­ti al tavolo la gente mi rico­nobbe, intuì che al mio fian­co fosse seduto lui, Battisti, ma il mio amico disse di essere un altro. Gradiva passare inosservato." 

Il cantautore Mimmo Parisi invece, con il suo ultimo romanzo - ispirato all'avvento del coronavirus  - è il recentissimo vincitore del talent letterario Universolibero2021. Il titolo, Nemmeno il tempo di un abbraccio, rimanda a un fatto di cronaca: è quell'abbraccio che è mancato ai tanti contagiati, i quali hanno compiuto il loro ultimo periodo terreno allontanandosi sui camion militari come quelli di Bergamo. Nico e Stella, i due protagonisti sedicenni del libro, sono riusciti a fare breccia nel cuore dei lettori che ne l'hanno destinato al primo posto del premio letterario.

sabato 4 dicembre 2021

Vietato l'ingresso ai mass media in Polonia

 


Sei un giornalista? Tempi duri per te. Il presidente della Polonia, Andrzej Duda, ha ratificato un disegno di legge che impone un divieto di accesso nell'area di confine a giornalisti e operatori di organizzazioni non governative. Per entrare nella zona sarà necessario ottenere un permesso dalle Guardia di frontiera che potrà accordarlo "a sua discrezione". La legge, riporta la stampa locale, è entrata in vigore al termine dello stato d'emergenza frontaliero che Varsavia aveva introdotto il 2 settembre in seguito a un aumento di migranti provenienti dalla Bielorussia.

Motivazioni pubblicate

Il ministro dell'Interno Mariusz Kaminski ha motivato la misura con "ragioni di sicurezza". Rispetto all'area designata dallo stato d'emergenza, il nuovo provvedimento comprende più villaggi, ben 183, ed è profonda tre chilometri. Ieri, secondo la polizia, sono stati registrati 134 tentativi di accesso irregolare. Il garante per i diritti umani della Polonia ha contestato la legge, sostenendo che vieta il diritto all'informazione esercitato dai media e più in generale la libertà di movimento costituzionalmente riconosciuta, permettendo al ministero dell'Interno limitazioni a tempo indeterminato.

Le organizzazioni non governative hanno richiamato l'allarme sulla crisi umanitaria, dal momento che i profughi sono per lo più accampati all'aperto e in questi giorni sono in corso nevicate. Al confine, da novembre sarebbero arrivati oltre 5.000 migranti dalla Bielorussia secondo il governo polacco. Varsavia accusa Minsk di aver intenzionalmente facilitato la concessione dei visti dal Medio Oriente con l'obiettivo di fare pressioni sull'Unione Europea.

sabato 20 novembre 2021

Mimmo Parisi è vincitore del Premio letterario Universolibero2021

 



Mimmo Parisi con Nemmeno il tempo di un abbraccio (PlanetEdizioni) vince il Talent Letterario Universolibero 2021. Lo scrittore bolognese ha partecipato a diversi premi letterari, vincendo con In nome del rock italiano, il premio ILMIOLIBRonline2017. Mimmo Parisi è scrittore, cantautore. Come romanziere ha pubblicato, Il figlio del drago (2018), La stella di Geq (2019), Ti voglio bene come nei film (2019). 

Nemmeno il tempo di un abbraccio, seguono, in seconda posizione, Marco Balzano con L’ultimo arrivato, quindi il terzo posto va invece a Carmen Pellegrino con Cade la terra. Nemmeno il tempo di un abbraccio è la storia di due sedicenni che si conoscono in un momento storico incredibile, un tempo strano e imprevisto per tutti. Insomma, i due giovani si incrociano durante la bufera del Covid-19.  

Il racconto espone la durezza di una situazione famigliare – quella di Nico, ragazzo proveniente dal sud e giunto a Bologna per un controllo medico – che non ha grandi sbocchi. L'altra protagonista, Stella, invece appartiene a un ceto sociale scevro da problemi economici. Eppure i due sedicenni, mentre il vento forte del virus impazza, riescono a trovare un’intesa. I problemi di salute che portano Nico a Bologna saranno risolti, inaspettatamente, proprio da quella ragazzina, Stella, che lui conosce tramite il nuovo ‘social’ – il balcone di casa.

martedì 19 ottobre 2021

Addio a Franco Cerri

 



Un linguaggio espressivo riconoscibile al volo, l’entusiasmo rimasto intatto negli anni e la voglia di inseguire sempre nuovi progetti caratterizzavano la personalità di Franco Cerri, scomparso lunedì a Milano, la sua città natale, all’età di 95 anni. Il mondo del jazz è in lutto per la morte del grande chitarrista nato nell’era del be-bop e diventato volto popolare negli anni 70 come «L’uomo in ammollo» di un celebre spot pubblicitario
A testimonianza del suo grande attaccamento alla musica, negli ultimi di vita, sempre in giacca e cravatta, non ha fatto mancare al pubblico il fraseggio morbido della sua Gibson, frutto di un’ispirazione feconda, basato sul feeling del momento, accompagnato dai nuovi talenti italiani, molti di essi cresciuti nella «Civica scuola di jazz» di Milano fondata nel 1987 da lui stesso e dal suo grande amico Enrico Intra.
Di formazione totalmente autodidatta, Cerri, che iniziò a suonare la chitarra regalatagli dal padre mentre lavorava come muratore e ascensorista, ha cominciato la sua carriera nel 1945, quando entra a far parte dell’orchestra di Gorni Kramer, e da lì una lista infinita di incontri e collaborazioni con leggende del jazz internazionale, da Chet Baker a Gerry Mulligan, da Dizzie Gillespie a Lee Konitz, da Billie Holiday a Django Reinhardt, con cui ha affinato la sua natura ritmica, spontaneamente portata verso lo swing, e la ricerca di armonie suadenti. 
Anche nel mondo della musica italiana era un session-man molto richiesto. Già nel 1950 suonava con Bruno Martino, lavorando, negli anni seguenti, con Renato Carosone, Nicola Arigliano e Johnny Dorelli. Insieme a una carriera da solista e nei circuiti jazz, con ben 35 album pubblicati, e collaborazioni con Mina e Roberto Vecchioni.

lunedì 11 ottobre 2021

Salone Internazionale di Torino, cultura

 



Il post-pandemia significa anche la prima versione autunnale del Salone del Libro di Torino. Grazie alle ultime disposizioni governative la capienza delle sale è stata aumentata e, quindi, la prenotazione non è più obbligatoria, ma consigliata per garantirsi il posto in anticipo. Le date importanti per l'evento sono, giovedì 14 ottobre e, chiusura, lunedì 18 ottobre.  

Oltre la metà dei posti in sala sarà disponibile ad accesso diretto il giorno dell'evento, come nelle edizioni passate. Giovedì alle 10,15 ci sarà, nella Sala Oro, l'inaugurazione istituzionale alla quale parteciperanno il ministro dell'Istruzione Patrizio Bianchi e il ministro della Cultura, Dario Franceschini. Alle 12:30, dopo la sanificazione degli spazi, la Sala Oro ospiterà la lectio inaugurale della grande scrittrice nigeriana Chimamanda Ngozi Adichie, vincitrice di numerosi premi, tra i quali il National Book Critics Circle Award, conquistato con Americanah, il suo terzo romanzo. 

Per il mondo dell'editoria è il segno che si aspettava, il ritorno verso una normalità anche culturale. En passant si ricorda che manca poco alla chiusura del tour letterario online Universolibero2021, il quale vede nelle prime posizioni nomi importanti come De Lillo ma anche nuovi autori come Mimmo Parisi o Carmen Pellegrino.

    L'evento è in collaborazione con Einaudi editore. All'inaugurazione interverranno Silvio Viale, presidente dell'Associazione Torino, la Città del Libro, Giulio Biino, presidente della Fondazione Circolo dei lettori, Chiara Appendino, sindaca di Torino, Della Passerelli, fondatrice e direttrice editoriale di Sinnos editrice, Alberto Cirio, presidente della Regione Piemonte, Sandra Ozzola, fondatrice delle Edizioni e/o; Benedetto Della Vedova, sottosegretario per gli Affari Esteri, Nicola Lagioia, direttore del Salone del Libro.

sabato 15 maggio 2021

Hard rock 2021

 


Dunque e iniziando da ‘ieri’, è possibile affermare che il mondo dell’hard rock inizi a palesarsi con nomi imponenti come Deep Purple, Led Zeppelin, Black Sabbath e altre fenomenali band (…hard rock e non rock n’ roll come molti si ostinano a indicarlo tout court: questo è il genere di Presley, Little Richard, etc.).

Prosegue poi la sua potente corsa con gruppi come Van HalenEurope e via dicendo. Certo in alcuni casi è difficile intuire dove hard rock e metal diventano indistinguibili. Non è il momento, in questa sede, di interessarsi – va da se e visto l’argomento principe – delle varie derive e divagazioni (come Death Metal, Christian Metal, Power, etc.) nelle quali sfocia il rock ‘pesante’, come qualche critico magari non proprio portato per il trasporto delle merci lo ha definito.

Di sicuro esistono due caratteri che aiutano a capire l’hard e il metal. Attenzione non sono da intendere come due esami di laboratorio chimico; siamo pur sempre all’interno di una pista che porta dritto al territorio dell’umanesimo. E quindi dello scibile tra filosofia, storia concreta e stile critico. Comunque, per l’hard rock il segno distintivo sono la vitalità e la voglia di picchiare sugli strumenti per mostrare al mondo la propria energia; per il Metal, certo anche qui vi è molta energia e pesantezza stilistica legata magari alle chitarre doom, ma la cifra vera del Metal è la rabbia.

Superata l’impasse dell’introduzione, è ora possibile chiedersi cosa ne è di un genere così intrigante come l’hard rock. Pertanto abbiamo chiesto al romanziere, nonché musicista, Mimmo Parisi notizie al proposito.

Cosa ne pensi, come prosegue il cammino dell'hard?

Mi metti in una posizione critica. Diciamo che il mondo della musica è cambiato in maniera decisiva. 20 e più anni fa (perlomeno nella dimensione hard rock) era semplice ascoltare brani che diventavano in breve inni per studenti, operai – insomma per tutta quella parte della gente che riusciva a leggere il proprio disagio nei vocalizzi dei cantanti di quelle band – oggi le persone hanno costituito una miriade di gruppi d’ascolto e consumano la produzione artistica in maniera fast.

Okay, qualche nome degli attuali porta vessillo hard rock?

Sì, nomi ve ne sono. Il primo che mi viene in mente è quello dei Wolfmother. Il leader è Andrew Stockdale. Dopo il clamoroso e inatteso successo del loro tardivo debut omonimo (2005), sono rimasti sostanzialmente fedeli al prediletto armamentario settantesco appena limato dal senno del primo decennio del nuovo secolo. Hard rock revisionista in qualche modo sintonizzato sulle nuove leve stoner e neo-psichedeliche.

Bene, almeno un altro nome

Sì, okay. Ci arrivavo. Il secondo è quello dei Greta Van Fleet. Proprio quest’anno è uscito il loro nuovo album The Battle at Garden’s Gate. La nuova prova sulla lunga distanza della band dei fratelli Kiszka, che esce a quasi tre anni di distanza dal disco d’esordio della formazione dei giovani ragazzi del Michigan, Anthem of the Peaceful Army. Il nuovo lavoro mostra il loro debito verso i Led Zeppelin. Infatti, se ascoltate il riff di Built by Nations, quarta traccia di The Battle at Garden’s Gate, è quasi impossibile che la mente non corra a Whole Lotta Love.

Conclusione?

Insomma, ben vengano le nuove leve. Tuttavia e almeno per il momento rimangono insuperati nomi come Deep Purple o, in Italia gente come gli Sharks che pur snobbati da certa critica, rappresentano delle risposte autenticamente italiane all’hard rock internazionale. Poi, il fatto che un vero mercato legato al genere in terra italica non esista, è un’altra questione.

sabato 10 aprile 2021

Steve Vai e il nuovo brano

 

Recentemente i frequentatori di YouTube – soprattutto gli appassionati di chitarra shred – avranno notato di sicuro il guitar hero Steve Vai alle prese con un brano strumentale di ottima fattura e… sostanzialmente suonato con una sola mano! Comunque e al di là della voglia di alcuni strumentisti che le escogitano tutte per attirare l’attenzione in un momento storico che vede soprattutto il rap come genere popolare, la domanda è: cosa è successo?

Il fatto è che l’eclettico chitarrista di fama mondiale, è stato recentemente sottoposto ad un intervento alla mano a causa della tenosinovite stenosante o meglio noto come dito a scatto. Ma, come il video del quale si è parlato, l’artista di origine italiana, non si fa fermare da niente. Infatti, in una intervista al The Cassius Morris Show, il chitarrista ha dichiarato di essere al lavoro su un album acustico.

Ecco le sue parole:

“Ho sempre voluto fare un album acustico sul quale suono solo la chitarra acustica e canto, nulla di virtuoso. Credo di avere nel DNA un certo senso della melodia per quel tipo di brani e mi sono detto: ‘E’ il momento di registrare quei pezzi’. Ho anche dei brani per un album strumentale che conto di registrare successivamente. […] Un altro progetto su cui sto lavorando e di cui sono molto entusiasta è della musica orchestrale che pubblicherò nella serie ‘Sound Theories‘, di cui ho già pubblicato ‘Sound Theories Vol. I & II‘. Una volta che sarà tutta registrata, credo avrò abbastanza materiale per le parti ‘III‘, ‘IV‘, ‘V‘, ‘VI‘ e forse ‘VII‘. Ho anche registrato tutto l’ultimo tour americano e stiamo preparando un live DVD. Al momento è in fase di mixaggio”.

sabato 27 marzo 2021

La gente e la pandemia

 Rivoluzione Francese

Cosa ne pensano le persone della situazione pandemica che persiste?Bene, solo il 16,7% degli intervistati crede in un ritorno alla normalità precedente, come eravamo abituati a viverla. Mentre per più del 60% si tratterà di uno scenario nuovo, tutto da scoprire e con il quale sarà necessario imparare a convivere. Indicativo anche il fatto che oltre un quinto delle risposte denunci una mancanza di prospettive.

IL RUOLO CENTRALE DELLA FAMIGLIA

La ricerca rivela, stando alle risposte, il ruolo importante assegnato alla famiglia, anche come elemento di possibile rilancio e di coesione sociale. Da un lato, infatti, il 73,7% degli intervistati ha dichiarato di essere maggiormente preoccupato per il benessere della propria famiglia nell’arco dei prossimi tre anni, facendo seguire il lavoro, la salute e le relazioni sociali. Dall’altro, il 71% si dice disposto a impiegare tempo e risorse alla cura della famiglia e nel 51,8% dei casi ritiene che il nucleo familiare sia il primo valore su cui investire per assicurare la coesione sociale tra i cittadini.

IL ‘FATTORE’ POLITICI&SUPER STIPENDIATI

Non sarà sfuggito a nessuno che i responsabili (…quelli che hanno il potere fra le mani come milionari e affini, generali, capi di stato e parlamentari vari) non si siano coalizzati per allinearsi alla gente comune. Non si sono abbassati gli stipendi o gli introiti nemmeno di un nichelino. La domanda è: ma se il virus non la smette di circolare a cosa potrà servirgli tutto quel denaro arrogante? Questa sarebbe l’occasione buona per investire quelle enormi masse di soldi per una nuova società. Ma, ovviamente, non interessa a nessuno. Il Titanic affonda ma loro sono a festeggiare con un Martini fra le mani. E non si venga a dire che sia complicato cambiare rotta: lo Stato individua i miliardi, li prende d’ufficio e opera. Nessuno, degli arrabbiati della Rivoluzione francese, è passato a chiedere all’Ancien Régime se fosse d’accordo a tramutarsi in qualcosa di utile.

mercoledì 24 febbraio 2021

La sarta di Parigi, libro

 La sarta di Parigi

Avevo quindici anni quando avevo conosciuto Thomas, sedici quando ci eravamo innamorati. Diciotto quando avevo lasciato Laurin e il professore a San Gallo. All’epoca non lo sapevo, ma ero una bellezza naturale; fresca, vibrante e selvaggia come il profumo che Charles aveva creato per me. Ora, nuda davanti allo specchio, a trentacinque anni, le rughe iniziavano a danzare intorno agli occhi e alla bocca e la mia pelle aveva perso un po’ della sua luminosità. La ragazza che Thomas aveva conosciuto non esisteva più.

Georgia Kaufmann, La sarta di Parigi, p. 245

venerdì 19 febbraio 2021

Cantautori e giornalisti

 



Musica e giornalismo si incontrano sul terreno della letteratura. D’altra parte hanno in comune il mondo delle parole. I nomi che presentiamo sono Piero Pelù, Antonella Napoli e Mimmo Parisi. Diamo la precedenza ad Antonella e al suo libro, Il vestito azzurro. Segue Piero Pelù con Spacca l’infinito e, quindi, Mimmo Parisi con il suo Nemmeno il tempo di un abbraccio.

Il vestito azzurro, Antonella Napoli

 "Ho improntato i miei racconti all'insegna dell'indignazione. Indignare per abbattere l'indifferenza e per spingere ad agire. È solamente la sorte che ci fa nascere al sicuro o in pericolo. E chi è più fortunato ha delle responsabilità nei confronti degli altri. Soprattutto quando sei una donna". Racconta così le motivazioni che animano il suo ultimo lavoro la giornalista e analista di questioni internazionali Antonella Napoli, autrice de Il vestito azzurro, in libreria dal 18 febbraio con People. Al centro del volume le settimane travagliate della caduta del regime di Omar Hassan al-Bashīr, a partire dalle rivolte del pane, con lo sguardo della scrittrice che senza paura si posa sulle strade di Karthoum, segnate dagli scontri violenti tra il governo e i contestatori, per raccontare le storie di chi ha combattuto per la conquista della libertà.

Il coraggioso viaggio di Napoli - unica giornalista occidentale in Sudan durante le rivolte che hanno portato alla caduta del dittatore al-Bashīr nell'aprile del 2019 - arriva poi fino al Darfur, dove avviene l'incontro con la giovane rifugiata Hiba da cui deriva il titolo del libro.
    Poi però, quando rientra a Karthoum, la giornalista viene fermata e sottoposta a un duro interrogatorio, il cui esito infausto viene scongiurato solo grazie all'intervento tempestivo dell'ambasciata italiana e del Ministero degli Esteri.

Spacca l’infinito, Piero Pelù

Piero Pelù il rocker, l'attivista, l'anarcoide, il brado, Piero Pelù il cantante, "el diablo", il pugile, il gigante: ebbene, dimenticatevi tutto questo e preparatevi a partire. Sì, perché in questo libro P. scende dal palco, spegne i riflettori e ci invita a viaggiare insieme a lui, con il coraggio di aprire la porta della memoria e di avventurarsi fino a dove tutto ha avuto inizio. E appena si ferma per un momento a riposare, ecco che accanto a lui appare un ragazzino intraprendente, originale, pieno di domande. Seguendo il dialogo tra l'uomo e il bambino attraversiamo la storia italiana - dalle trincee della prima guerra mondiale agli anni del fascismo, da quelli della Guerra fredda fino al disorientamento dei nostri giorni - e quella di un ragazzo pieno di sogni, che in uno scantinato sul Lungarno ha cominciato a credere in se stesso e da allora è andato lontano.

A ogni pagina incontriamo personaggi indimenticabili, sorridiamo, ci commuoviamo, e ogni volta che cala la sera sentiamo di aver raggiunto una consapevolezza nuova: chi non si arrende riesce sempre a conquistare ciò che conta davvero; chi sa affrontare le difficoltà con determinazione e ironia non ne esce mai davvero sconfitto, e se anche imbocca una strada sbagliata, quella lo porterà a scoprire qualcosa di sorprendente. Ma soprattutto, questo libro ci racconta una vita vissuta al fianco di una delle innamorate più esigenti: la dea musica, che va amata e alimentata ogni giorno, perché la routine è la sua peggiore nemica. E perché la musica, come l'amore, è uno dei modi più strepitosi per cambiare il mondo. Al bambino che è stato P. confessa: "Se mi fossi dimenticato di te non sarei stato felice nemmeno un minuto". Così Spacca l'infinito non è solo il verso di una canzone, ma anche l'invito rivolto a tutti a non perdere lo stupore e la fiducia in un universo dove tutto, a saperlo ascoltare, canta insieme a noi.

Nemmeno il tempo di un abbraccio, Mimmo Parisi

Vale la pena segnalare che questo autore proviene dalle stesse temperie di Piero Pelù, ovvero il mondo del rock. Parisi ha al suo attivo un pugno di pubblicazioni che girano nel circuito del passa parola. Questa sua ultima opera è nata esattamente negli stessi mesi che vedevano il frontman dei Litfiba impegnato con il suo Spacca l’infinito. Insomma, i mesi del lockdown targato 2020. Tuttavia, mentre il primo esplorava parte della storia della sua eroica famiglia, il secondo ha progettato un romanzo per il quale ha intinto, si potrebbe dire, la propria penna nell’inchiostro della realtà che girava vorticosamente intorno. L’era del Covid-19. Alla fine è giornalismo anche questo se si vuole: scrivere di una coppia di sedicenni che si conosce sotto la nemesi del virus.

I protagonisti sono Nico, un ragazzo del sud giunto a Bologna appena pochi giorni prima della dichiarazione del lockdown nazionale. Il giovane è affetto da una patologia agli occhi. Qui conosce – dai balconi – Stella, una ragazza con la quale, pur di ceto sociale diverso, riesce a far maturare un affetto importante. L’epoca del coronavirus acuisce il divario esistente fra la famiglia operaia del ragazzo e quella dirigenziale di Stella. Nico è amareggiato; la sua famiglia vive con i buoni pasto del Comune e la sua patologia è peggiorata. Ma Stella realizza per lui un gesto definitivo, che risolverà per sempre i suoi problemi di salute.

venerdì 5 febbraio 2021

Daria Bignardi, Ora Daria

 


Daria Bignardi, canzoni e romanzi presentati all’Ora Daria

La brava e valida conduttrice Daria Bignardi ospita di frequente la cultura che fa tendenza. Ovviamente, nel senso meno banale del termine. Infatti raramente passano da Radio Capital, durante la sua trasmissione che inizia puntuale alle 10 del mattino, personaggi oppure pubblicazioni di spessore ordinario.

Il tuo ricordo, di Samuele Bersani

Fra le più recenti presentazioni va ricordata quella di Samuele Bersani, che torna con un nuovo singolo dal titolo Il Tuo Ricordo. Il brano è estratto dall’album Cinema Bersani, e che ci viene presentato anche attraverso un suggestivo video ufficiale.

Come ha dichiarato lo stesso cantautore, in questo suo ultimo album “Il passato dichiara di essere pronto a una sfida sul limite (…) Ma il presente prepara la sua corsa“, e la canzone Il Tuo Ricordo si pone proprio in questo contesto.
A rafforzarne il senso c’è anche il video ufficiale, che mostra proprio due mondi, il passato e il presente.

Il testo, infatti, si concentra proprio sul ricordo, che diventa quasi un luogo fisico, dove a volte si torna da soli, dove ci aspetta un gran senso di malinconia: quella malinconia che per sempre accompagnerà alcuni nostri pensieri legati al passato.

Bianco è il colore del danno, di Francesca Mannocchi

Daria Bignardi dà la parola a Francesca Mannocchi, una giornalista freelance che scrive per ‘L’Espresso’ e collabora con molte testate italiane e internazionali realizzando reportage di grande impatto. Ha parlato del suo libro, Bianco è il colore del danno, nel quale racconta la sua patologia cronica.

Il corpo di una scrittrice, in apparenza integro eppure danneggiato, diventa lo specchio della fragilità umana e insieme della nostra inarrestabile pulsione di vita. Francesca Mannocchi guarda il mondo attraverso la lente della malattia per rivelare, con una voce letteraria nuda, luminosa, incandescente, tutto ciò che è inconfessabile.

«La vergogna è questa cosa qui. Ci rivela cosa siamo per gli altri, quanto valiamo nel catalogo dei vivi, ora che siamo guasti».

Nemmeno il tempo di un abbraccio, di Mimmo Parisi

Al contesto emozionale della canzone di Samuele Bersani e del libro della giornalista Francesca Mannocchi, si associa il contenuto del romanzo, Nemmeno il tempo di un abbraccio (PlanetEdizioni, pag. 144) di Mimmo Parisi. Il libro di estrema attualità sta conquistando il proprio spazio attraverso il classico passaparola, un modo – in un mondo ormai dominato da social e pubblicità a tutti i costi – che resiste e spesso indica dove soffia il vento delle pubblicazioni interessanti.

Il testo di Parisi narra – di riflesso – come gli italiani abbiano affrontato la prima ondata del lockdown. Ma, va da se, sono i protagonisti a saggiare quella temperie che nessuno si aspettava. Essi rispondono al nome di Nico e Stella. Due sedicenni con problemi di salute che, come non bastasse, devono stare dritti contro il vento furioso del coronavirus che cerca di spazzarli via.

sabato 2 gennaio 2021

Nemmeno il tempo di un abbraccio, pubblicato il 15 dicembre

 




La data di uscita è il 15 dicembre. Il libro è dello scrittore bolognese Mimmo Parisi, Nemmeno il tempo di un abbraccio (PlanetEdizioni pag. 140).

Si tratta dell’attesa versione cartacea di un romanzo già pubblicato in ebook. Il nome del libro nasce mentre in tv passano i camion militari che, a Bergamo, trasportano verso la loro ultima destinazione le vittime della pandemia. Sembra un secolo fa, ma era solo il 18 marzo 2020.

La colonna di mezzi militari apparve al romanziere Mimmo Parisi una sorta di teatro di guerra. Come tutti gli italiani, dovette subire l’emozione di un evento inatteso. E, per quel che possa valere in un frangente del genere, ingiusto. Da lì l’omaggio a quei signori che, senza… Nemmeno il tempo di un abbraccio da parte dei parenti, degli amici, uscivano di scena.

Questa prova letteraria è per l’autore l’occasione per cimentarsi in un genere che ama particolarmente. Si tratta di uno stile che da qualche anno è in voga nel mondo dei teenager, la letteratura Young Adult. Essa  nasce per un pubblico giovane ma è sostanzialmente trans generazionale.

Infatti non manca di appassionare anche gli over 40, i quali non si perdono un'uscita in libreria della loro narrazione epica preferita. Nel caso di Nemmeno il tempo di un abbraccio, la trama – ovviamente ambientata al tempo del coronavirus – narra della pandemia vissuta da due sedicenni.

Nico e Stella si conoscono a Bologna, dai balconi. La crisi economica che si somma a quella sanitaria, rende di difficile gestione la loro esistenza. La loro è una storia che lascerà nel lettore un senso di smarrimento, ma anche di coraggio. Anche nelle situazioni più critiche – pare che dicano i protagonisti – non bisogna mai disperare.

Il romanzo è reperibile da Feltrinelli, su Amazon, da Mondadori e in tutte le librerie.